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Il termine neurodivergenza si riferisce alla varietà e diversità delle funzioni neurologiche umane.
È un concetto che riconosce e rispetta le differenze neurologiche come una normale e naturale variazione nella specie umana.

La neurodiversità include una gamma di condizioni come l’autismo e la sindrome di Asperger, il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), i disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), l’alto potenziale cognitivo (APC) e la sindrome di Tourette.
Queste condizioni sono viste non come difetti o disturbi, ma come variazioni naturali del cervello umano.

Il concetto di neurodiversità è stato proposto per la prima volta nel 1997 dalla sociologa Judy Singer, anch’essa nello spettro autistico, e da allora è diventato un movimento che promuove l’accettazione, il sostegno e l’uguaglianza per le persone con funzionamento neurologico atipico.

In sostanza, la neurodiversità cerca di valorizzare le risorse e le abilità di ogni individuo, nel rispetto delle loro differenze, piuttosto che concentrarsi su un modello medico che vede queste differenze come patologie da curare. Questo approccio promuove un ambiente più inclusivo e accogliente per tutti.

L’autismo è una condizione legata ad uno sviluppo neurologico atipico.

Si parla anche di “spettro autistico” perché l’autismo non si manifesta in modo uniforme, ma include un’ampia gamma di condizioni e caratteristiche che possono variare notevolmente da persona a persona.

Infatti le persone nello spettro autistico possono avere modi diversi di apprendere, prestare attenzione o reagire alle situazioni.

La condizione si presenta attraverso il comportamento in modo unico per ogni individuo, quindi può variare notevolmente da persona a persona

Nel 1944 Hans Asperger, pediatra austriaco, durante i suoi studi, notò delle caratteristiche uniche nei bambini:

  • un’intelligenza nella media o superiore alla media;
  • presenza di talenti speciali;
  • minori disturbi del linguaggio;
  • pensiero arborescente, ovvero un modo di pensare non lineare caratterizzato da connessioni multiple e fluide tra idee, concetti e informazioni

Introdusse così una nuova prospettiva nel mondo.

La sindrome di Asperger può essere caratterizzata da:

  • Difficoltà riguardo le relazioni e della comprensione del contesto sociale 
  • Difficoltà nel controllo e nella comunicazione delle emozioni
  • Insolite capacità linguistiche e capacità di conversazione immature, prosodia insolita e tendenza ad essere pedanti.
  • Difficoltà nella comunicazione NON-Verbale
  • Interessi insoliti per argomento o intensità 
  • Goffaggine motoria (camminare e coordinazione)
  • Percezione sensoriale alterata: sensibilità a suoni, sapori e consistenze specifiche o sensibilità tattili


Dal 2013, la sindrome di Asperger è stata inclusa nei disturbi dello spettro autistico, ma questo termine viene ancora utilizzato per distinguersi dalla forma di autismo grave, caratterizzato da deficit cognitivi e del linguaggio.

No, l’autismo non riguarda solo i bambini. Questa condizione può essere scoperta anche in età adulta.  E’ importante riconoscere che l’autismo è una condizione che persiste durante tutta la vita e può influenzare le persone in modi diversi a seconda dell’età e delle circostanze individuali.

Le diagnosi di autismo stanno aumentando per diversi motivi. 

Gli esperti ritengono che la maggior consapevolezza e comprensione dell’autismo sia uno dei principali fattori. Grazie ad una maggiore conoscenza e il miglioramento dei criteri diagnostici, più persone vengono identificate e diagnosticate, inclusi coloro che potrebbero essere stati trascurati in passato, in particolare le donne.

Inoltre c’è un piccolo fattore ambientale che sta contribuendo all’aumento dei casi.

L’autismo non è una condizione esclusivamente maschile.

Anche se in passato l’autismo è stato più comunemente diagnosticato nei maschi, recenti studi suggeriscono che le femmine sono state sottodiagnosticate a causa di differenze nel modo in cui la condizione si manifesta.

Infatti negli ultimi anni c’è stato un miglioramento dei criteri diagnostici, capace di identificare le caratteristiche del così detto “fenotipo femminile”.

L’autismo femminile, noto anche come “fenotipo femminile”, presenta alcune caratteristiche specifiche rispetto a quello “classico”.

Ecco alcune informazioni chiave:

Camuffamento Sociale (Masking):

  • Spesso le femmine mostrano un maggiore interesse per la socializzazione.
  • Tendono a osservare attentamente il comportamento degli altri e cercano di imitarlo per apparire “normali”.
  • Questo camuffamento delle proprie peculiarità può essere una strategia di adattamento per navigare nel mondo e sentirsi parte di esso, ma comporta un forte dispendio di energie.
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Difficoltà nella Diagnosi:

  • A causa del camuffamento e di caratteristiche socio-relazionali più sfumate, la diagnosi di autismo nelle bambine e nelle donne può essere più complessa.
  • Le difficoltà socio-relazionali spesso non emergono chiaramente nei primi anni di vita, rendendo la diagnosi meno evidente
  • È importante sensibilizzare i professionisti sulla diversità dell’autismo femminile per evitare che queste persone rimangano “invisibili”


NB. Il fenotipo femminile si può presentare anche nei maschi con alto potenziale cognitivo (APC)

L’alto potenziale cognitivo, noto anche come “giftedness” o “intelligenza superiore”, si riferisce a un livello di intelligenza significativamente superiore alla media. Le persone con alto potenziale cognitivo mostrano abilità eccezionali in aree come problem solving, creatività e apprendimento rapido. Gli adulti dotati, con un QI superiore alla media, spesso manifestano alcune caratteristiche specifiche:

  1. Pensiero divergente: Risposte insolite, originali e creative.
  2. Bassa capacità di adattamento: Difficoltà a integrarsi nei gruppi sociali.
  3. Forte concentrazione: Capacità di focalizzare l’attenzione su interessi diversi.
  4. Elevata sensibilità: Reazioni emotive intense e legami profondi.
  5. Ampia facoltà percettiva: Valutazione simultanea di diversi aspetti di una situazione.
  6. Motivazione personale: Determinazione e forza interiore per raggiungere obiettivi.
 
La multieccezionalità si riferisce a individui che presentano più di una condizione neurodivergente contemporaneamente. In altre parole, queste persone hanno abilità eccezionali in alcune aree, ma possono anche affrontare sfide legate ad altre condizioni. Ad esempio, un individuo potrebbe essere autistico e dotato allo stesso tempo. Questa prospettiva riconosce la diversità delle esperienze e delle abilità all’interno della comunità neurodiversa.
 

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